Nel giro di qualche giorno saranno 60 i profughi ucraini accolti nella diocesi di Nocera Inferiore-Sarno.
Si è mossa fin da subito la macchina organizzativa della Caritas diocesana per accogliere donne e bambini in fuga dal conflitto in Ucraina.
A partire dalle strutture. Con l’allestimento dei centri di accoglienza presso le canoniche e altre strutture della Caritas diocesana attualmente sono 8 gli alloggi allestiti per l’accoglienza e che ad oggi (8 marzo) accolgono 30 persone tra donne e bambini.
“Contiamo di metterne a disposizione altre in tempi brevi – spiega don Enzo Di Nardi, direttore della Caritas diocesana – . Nelle varie parrocchie stiamo ricevendo una grande disponibilità e siamo pronti ad accogliere altre 30 persone nel giro di pochi giorni. Sappiamo già dove sistemarli, ci stiamo muovendo con grande coordinazione per non creare situazioni di disagio. A Pagani collaboriamo, ad esempio, con il COC, il Centro Operativo Comunale. Le famiglie della diocesi e i volontari stanno dimostrando ancora una volta di avere un gran cuore e di essere pronti a tendere la mano a chi ne ha bisogno”.
Al fianco della Caritas si sta muovendo anche la rete dei medici e dei farmacisti dell’Agro nocerino-sarnese per dare assistenza medica e per sostenere la richiesta di medicinali e ai sanitari che affiancano gratuitamente l’operato della Caritas quotidianamente, se ne sono aggiunti altri che hanno deciso di supportare l’opera di accoglienza che si sta muovendo sul nostro territorio.
“I bambini presto a scuola”
“Inoltre – continua don Enzo – alla luce della Nota diffusa dal Ministero dell’Istruzione, avente come oggetto l’Accoglienza scolastica degli studenti ucraini esuli, ci stiamo adoperando per riportare a scuola i bambini che abbiamo accolto, per permettergli il proseguimento, per quanto possibile, del percorso educativo e formativo e ritrovare un momento di normalità nel dramma che stanno vivendo”.
Per chi volesse offrire il proprio contributo o dare disponibilità negli aiuti è possibile rivolgersi al centro accoglienza della Caritas della propria città.
Ma come si muove la macchina dell’accoglienza in queste situazioni di emergenza senza rischiare di calpestarsi i piedi negli interventi?
“Ci stiamo muovendo secondo il Protocollo del ministero dell’Interno, del ministero della Salute e in stretta collaborazione con la Prefettura di Salerno. Tutte le persone che accogliamo si sottopongono al tampone Covid-19 e a ciascuno è assegnato, come normale procedura con gli stranieri che si presentano per richiedere prestazioni sanitarie, un “Codice Identificativo Regionale a sigla STP” (Straniero Temporaneamente Presente), che viene rilasciato dalla struttura Sanitaria”.
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